giovedì 30 gennaio 2020

La storia del Transistor

Il Transistor è un dispositivo elettronico a semiconduttore tra i più utilizzati in elettronica, rappresenta infatti il tassello che è alla base dello sviluppo della microelettronica e dei circuiti integrati.
Sebbene già nei primi anni del 900 si era intuito che qualcosa che funzionasse come amplificatore basata su un semiconduttore era di possibile realizzazione, come ad esempio gli studi eseguiti dal fisico J.E.Lilienfeld nel 1925 e da O.Heil nel 1934, l'invenzione del primo transistor funzionante è attribuita a tre scienziati americani: Walter Houser Brattain, John Bardeen e William Bradford Shockley che nel 1947 nei laboratori della Bell misero a punto il primo esemplare funzionante.
Il termine transistor venne pensato da un altro ricercatore della Bell e deriva dell'unione di due parole: Transconductance e Varistor. 
Nella foto seguente possiamo ammirare una replica del primo Transistor datato 23 dicembre 1947.



Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=554340

Osservando la foto sembra quasi assurdo che oggi in un circuito integrato siano costruiti, tramite tecniche opportune, miliardi di transistor che ci permettono di avere CPU sempre più veloci e dispositivi portatili che appena cinquantanni fa erano impensabili. 

Il primo transistor era costruito su una piastra in Germanio che rappresentava la base a cui venivano appoggiati altri due sottili terminali a punta che rappresentavano il collettore e l'emettitore del dispositivo. Con il passare degli anni il processo di produzione dei transistor si è evoluto e le sue caratteristiche elettriche sono migliorate. Al giorno d'oggi esistono principalmente due tipi di transistori realizzati con un substrato di base di Silicio, rispettivamente: BJT (Transistor a Giunzione Bipolare) e i FET ( Transistor ad Effetto di Campo).
I primi vengono utilizzati principalmente come amplificatori o interruttori in elettronica analogica, possono essere di tipo npn o pnp a seconda del drogaggio e delle giunzioni e vengono detti transistor bipolari perché al loro interno le correnti dipendono dal movimento dei portatori di carica sia maggioritari che minoritari. 
Per quanto riguarda i secondi, cioè il FET, questi ultimi sono realizzati sempre su un substrato di Silicio ed hanno tre terminali (quattro se consideriamo il Bulk normalmente connesso al Source) chiamati Gate, Source e Drain. A seconda del processo produttivo ne esistono molti tipi e i più diffusi sono i MOSFET. Sono dei transistor unipolari in quanto al loro interno le correnti dipendono solo da un portatore di carica maggioritario che nel caso dei MosFet di tipo P sono le lacune, mentre nel caso dei MosFet di tipo n sono gli elettroni.


Nella foto seguente tratta da spalenkaletters.blogspot.com possiamo osservare i tre scienziati prima menzionati a lavoro nei laboratori della Bell durante la realizzazione del primo transistor al germanio. Per i più curiosi il gatto nascosto in alto a sinistra si chiamava Kitty.

I tre inventori del transistor nei laboratori della Bell: Kitty (il gatto) , John Bardeen (sullo sfondo con gli occhiali), Walter Brattain (a destra), and William Shockley (al centro a lavoro).




giovedì 7 settembre 2017

Amp56 - Amplificatore cuffie - Headphone amplifier

FIGURA 1: Amp56 con SENNHEISER HD 201

Introduzione

Il seguente progetto è un amplificatore per cuffie a batteria che rappresenta una miglioria del precedente amplificatore SbombAmp 1.1 che si trova pubblicato su questo blog al seguente link: https://tecjams.blogspot.it/2012/11/sbomb-amp-1.html

Raccomandazioni

Come sempre quando si parla di amplificazione audio per cuffie si raccomanda di non esagerare con il volume e di utilizzare un amplificatore di questo tipo solo quando necessario, cioè quando si ha a che fare con una scarsa qualità audio e un volume che non raggiunge un livello di ascolto accettabile. Ascoltare musica con un volume troppo elevato comporta danni all'udito a breve, medio o lungo termine. Quindi se ne raccomanda un uso responsabile. 


Descrizione del progetto

Lo schema elettrico riportato in figura 2 rappresenta una tipica applicazione dell'integrato ne5532 della Texas Instruments, che vede l'operazionale in configurazione non invertente.
Figura 2: schema elettrico per entrambi i canali più alimentazione duale.

Come si nota in figura l'alimentazione necessaria per un corretto funzionamento è di tipo duale e viene realizzata tramite i due condensatori elettrolitici C5 e C6 e le resistenze R8 ed R9 che dimezzano esattamente il valore di tensione in due, in tal modo ai piedini 8 e 4 dell'integrato si avranno rispettivamente +9 V e -9 V.
In ingresso sono posti due condensatori a film di policarbonato metallizzato (MKC) da 0,56 uF, da qui il nome Amp 56. Questi condensatori insieme alle resistenze R1 e R4 da 100K creano un filtro RC passa alto con una frequenza di taglio pari a 2,84 Hz, in particolare:

Ft = 1/(2*pi*RC) = 1/(2 * 3,14 * 100*10^3 * 560*10^-9)= 2,84 Hz

Con una scelta di questo tipo il contributo alle basse frequenze del segnale di ingresso viene enfatizzato e all'ascolto in cuffia la presenza di bassi molto corposi è evidente. Inizialmente erano stati montati condensatori ceramici da 100 nF che con la stessa R da 100k generavano una F di taglio pari a circa 15 Hz del tutto accettabile in termini di suono. Quindi la scelta dei 560 nF è relativa ad un gusto personale di ascolto. 
Il guadagno dell'amplificatore per entrambi i canali è dato da:

Gain R= 1+(R6/R5)= 3,12
Gain L= 1+(R3/R2)= 3,12

I guadagni per entrambi i canali sono ovviamente uguali. 
In uscita sono stati inseriti due condensatori elettrolitici C3 e C4 da 470 uF 16 Volt che bloccano eventuali componenti in continua che possono danneggiare le cuffie in uscita. La resistenza di polarizzazione del Led è di 1k e 1/2 watt in quanto si è scelto un led giallo con tensione di soglia di 2.2 Volt e una corrente nominale di 15mA, in formule:

Rled= (18-2.2)V/(15*10^-3)A = 1053 Ohm

I watt dissipati da questa resistenza da 1053 Ohm con 15mA (valore matematico no commerciale) sono 0.236 W cioè 236 mW. In questo caso teorico siamo al limite del funzionamento se consideriamo un valore in watt dissipabili di 250mW. Commercialmente abbiamo a disposizione un valore di 1000 Ohm e i watt dissipati con questo valore resistivo commerciale sono 249mW in quanto la corrente sale a 15,8 mA, scegliamo quindi una resistenza da 1k ohm con 500mW dissipabili per restare in un range di funzionamento sicuro (1/2 watt).

I pin IN_R e IN_GND_R sono l'ingresso e la massa del canale R, i pin IN_L e IN_GND_L sono l'ingresso e la massa del canale L. Questi ingressi condividono la stessa massa (un unico pin nel jack) e vanno saldati al jack femmina di ingresso da 3,5 mm che ha appunto 3 pin : R, L e massa.
I pin OUT_R e OUT_GND_R sono l'uscita e la massa del canale R, i pin OUT_L e OUT_GND_L sono l'uscita e la massa del canale L. Queste uscite, come per gli ingressi, condividono la stessa massa sul jack e vanno saldati ai tre pin R,L e massa del jack femmina da 3,5 mm di uscita.
Si raccomanda di far convergere tutte la masse ad una stella di massa, cioè in un unico punto e poi di portare quel punto al nodo GND che si trova tra le due resistenze R8 ed R9, che è appunto il riferimento di massa. Poi portare questo riferimento di massa al contenitore metallico.
L'alimentazione è realizzata da due batterie da 9 volt poste in serie per ottenere 18 volt, il verso di polarizzazione una volta collegate in serie è il seguente: il positivo al 18 (sullo schema) ed il negativo allo 0 (sullo schema). Il micro interruttore connette/disconnette l'alimentazione dalla parte del positivo dei 18 volt.

Elenco componenti


C1        0.56 uF     MKP
C2        0.56 uF     MKP
C3        470 uF 16V  Elettrolitico
C4        470 uF 16V  Elettrolitico
C5        220 uF 25V  Elettrolitico
C6        220 uF 25V Elettrolitico
C7        2200 uF 25VElettrolitico
IC1       NE5532   DIL08   Dual Operational Amplifier
LED     standard giallo
R1        100k  1/4 Watt
R2        4.7k   1/4 Watt
R3        10k    1/4 Watt
R4        100k  1/4 Watt
R5        4.7k   1/4 Watt
R6        10k    1/4 Watt
R7        1k      1/2 Watt
R8        4.7k   1/4 Watt
R9        4.7k   1/4 Watt
2xJack femmina da 3.5mm
2xClip batteria 9 volt
Micro interruttore
Contenitore metallico

Note: l'unica resistenza da 1/2 Watt è la R7 fare attenzione a questo valore.

Realizzazione

Il cablaggio è stato realizzato in aria vista la semplicità del circuito. 









Conclusioni

Questo amplificatore è stato realizzato testandolo su cuffie da 24 ohm di impedenza e il guadagno, che può sembrare basso, è stato regolato secondo i gusti personali di ascolto per ottenere un suono più ricco e con un volume di ascolto medio. Non si riscontrano fenomeni di saturazione nemmeno al massimo del volume vista l'alimentazione a 18 volt. In definitiva nonostante la semplicità del circuito l'amplificatore suona molto bene soprattutto nella parte bassa dello spettro sottolineandone le sfumature.



Alessandro




sabato 12 agosto 2017

Lampada da Campeggio

Introduzione

Questa lampada è stata realizzata con pezzi di recupero e vecchie batterie da 4.5 volt collegate in serie per recuperare il voltaggio dovuto alla parziale scarica. Come lampada led è stata utilizzata quella di una vecchia torcia non più funzionante ma con i led ancora integri. Infine per rendere regolabile l'intensità luminosa è stato utilizzato un controllo in PWM realizzato con il noto timer ne555, il cui schema si trova pubblicato in questo blog al seguente Link

Materiali utilizzati

- 3 batterie zinco carbone piatte da 4.5 volt e 2700 mA usate;
- 2 scatole di derivazione;
- 1 interruttore da pannello;
- Scheda PWM per il controllo della luminosità che funge da Dimmer ( basato sul seguente schema Link );
- Barattolo di vetro;
- Led ad alta luminosità già disposti su PCB recuperati da una vecchia torcia semidistrutta;

- 4 Viti;

Strumenti utilizzati

- Saldatore a stagno;
- Tester;
- Pistola colla a caldo;
- Dremel;

Realizzazione e schema cablaggio

Avendo a disposizione tre batterie parzialmente scariche da 4.5 Volt ho preferito collegarle in serie per recuperare parte del voltaggio perduto. Per quanto riguarda invece l'amperaggio, cioè la capacità delle batterie, quest'ultimo risulta ancora sufficiente per far funzionare la torcia molte ore essendo batterie native da 2700 mA. Lo schema del cablaggio, vista la sua semplicità, è rappresentato in figura con un software molto vecchio chiamato " carta e penna ". 

Schema cablaggio

Foto




Lampada in fase di montaggio non ancora chiusa

Dettaglio controllo in PWM che funge da Dimmer con potenziometro




Supporto per il PCB con i led incastrato sul barattolo che funge da paralume



Lampada chiusa con interruttore sulla destra

Lampada al minimo

Lampada al massimo in condizioni di scarsa luminosità esterna

giovedì 6 aprile 2017

Schemi Elettrici - Sensore ad Infrarossi

Come evitare un ostacolo? Per evitare un ostacolo occorre prima di tutto individuarlo, accorgersi della sua presenza ed attivare precisi attuatori che permettano di cambiare direzione, fermarsi o invertire il senso di marcia. 
La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho pensato a come far "vedere" un sistema elettronico di controllo è stata come sempre la più semplice: utilizzare la luce riflessa dall'ostacolo stesso. Per avere una riflessione luminosa però occorre una sorgente di luce da puntare sull'oggetto da evitare, possibilmente invisibile all'occhio umano e che non interferisca con altre lunghezze d'onda luminose naturali o artificiali. Puntando una sorgente luminosa verso l'ostacolo parte di quest'ultima verrà riflessa nella direzione opposta. A tal proposito, quindi, per completare un sistema di questo tipo occorre un ricevitore capace di percepire la luce riflessa e mandare un segnale di allerta.
Uno degli scopi principali di questo blog è quello di riutilizzare oggetti in disuso per farne qualcosa di nuovo e dare libero sfogo alla propria creatività. In questo caso la scelta dell'emettitore luminoso ricade sui led all'infrarosso. Questi ultimi sono dei veri e propri diodi led che emettono una luce invisibile all'occhio umano, appunto nello spettro dell'infrarosso (appena dopo il rosso visibile) e possono trovarsi tranquillamente nei normali telecomandi per TV. Per quanto riguarda il ricevitore del raggio luminoso possiamo trovarlo nei vecchi videoregistratori, nei lettori DVD, decoder etc. etc. In pratica tutto ciò che è associato al nostro telecomando. Nella figura seguente è rappresentato lo schema sinottico del principio alla base del funzionamento.  
Schema sinottico del principio di funzionamento


La luce emessa dal diodo led colpisce l'ostacolo, viene riflessa e percepita dal ricevitore ad infrarossi che invia un segnale di allerta.

CONTINUA CON SCHEMI ELETTRICI E REALIZZAZIONE... 

Nel frattempo alcune foto...
Trasmettitore e Ricevitore testati su breadboard

Trasmettitore infrarosso con oscillatore realizzato su millefori

Trasmettitore (in basso) e Ricevitore in alto con l'aggiunta di un filtro per l'alimentazione ed un led di segnalazione (ACCESO: via libera. SPENTO: Ostacolo)

giovedì 17 novembre 2016

Lavori in corso - CNC con lettori DVD e Arduino

IMPORTANTE: Questo post è ancora da completare. Nel frattempo sono riportate foto del progetto in fase di sviluppo.




Mini Arduino CNC collegata al pc con il programma GRBL controller


Frontale della CNC

Retro CNC

In seguito alcuni dettagli delle fasi costruttive. 

Tre lettori DVD da cui ricavare i motori passo passo per gli assi xyz


Main board lettore DVD

Motore passo passo 
Motori passo passo per tutti e tre gli assi



Asse Y

Asse X connesso con l'asse z 

Scheda elettronica in fase di sviluppo con i tre drive per i motori passo passo ognuno per ogni asse.

Scheda elettronica con l'aggiunta di Arduino 1

Dettaglio della scheda elettronica di controllo posizionata sul retro della CNC 

Piccolo video che ritrae il test del funzionamento dei motori passo passo interfacciati con il PC tramite Arduino uno ed il programma GRBL controller.








venerdì 14 ottobre 2016

Realtà virtuale fatta in casa? Si è possibile.

Sarà un po' spartano e "brutto" però questo supporto/visore fatto in casa per provare la realtà virtuale con lo smartphone funziona e lo fa anche relativamente bene. Un vecchio binocolo per le lenti, una scatola, un cappello, un po' di colla a caldo e rimane solo lo smartphone da metterci dentro, in questo caso con display da 5 pollici. 





                            




Ovviamente questo è solo un piccolo esperimento a scopo illustrativo e per sporcarsi un po' le mani. Per risultati veramente ottimali in commercio esistono moltissimi visori prodotti da case produttrici che si sono affacciate in questo mondo, come ad esempio la stessa google con il Cardboard da cui ho preso ispirazione. I prezzi sono veramente irrisori quando il dispositivo non è dedicato ma è basato sullo smartphone che riproduce, utilizzando i sensori ( giroscopio ed accelerometro ) ed un lettore VR, gli ambienti caricati.

mercoledì 12 ottobre 2016

Energia al cioccolato - Alimentatore variabile 1.2 - 12 Volt 1.5 Ampere.


Ciò che è racchiuso nel "famoso" barattolo non è una macchina del tempo, stile Homer Simpson con il tostapane, ma un alimentatore a tensione variabile da un minimo di 1.2 volt ad un massimo di 12 volt ( raggiunti quando è veramente in forma in realtà arriva ad 11.5 ) con una corrente massima erogabile di 1.5 Ampere. 
A che cosa serve quindi? I dispositivi elettronici in commercio, in questo caso piccoli device di bassa tensione ed amperaggio, hanno tensioni di alimentazione molto diverse ed il range da 1.5 a 12 è molto diffuso. In ambito hobbistico per testare piccoli circuiti, progetti e sistemi un alimentatore di questo tipo, quindi, diviene obbligatorio. In rete ne esistono moltissimi con tensioni ed amperaggi molto vasti ma per i miei scopi costruirne uno fatto in casa con elementi di recupero era più che sufficiente. 

Il sistema, vista la sua estrema semplicità, può essere riassunto nei suoi blocchi principali:
- Vecchio alimentatore hard disk da 15 volt DC in uscita con ingresso 220 Volt AC (Attenzione tensione di rete): in realtà quello trovato da me in cantina ne fornisce meno ecco perché per arrivare a 12 volt fatica;
- Integrato LM317 e "circuteria" di contorno: rappresenta la parte esterna del circuito che viene aggiunta in cascata all'alimentatore dell'hard disk (sulla parte a bassa tensione 15 volt) per rendere variabile la tensione in uscita;
- Voltmetro portatile: comprato su ebay a pochissimi euro, in questo caso sovradimensionato in quanto capace di misurare una tensione da 0 a 100 volt DC, viene connesso in parallelo alla tensione in uscita (1.2 V - 12 V) per misurarla ed identificare il valore che abbiamo selezionato tramite la rotazione del potenziometro, quest'ultimo ricavato come si vede in figura dalla rotella "cappuccino" di una macchina per caffè.
- Contenitore: rappresenta senza dubbio la parte più originale del progetto e credo che tutti abbiano a casa almeno un barattolo di quel tipo, bisogna solo privarlo del contenuto e questa è davvero la cosa più semplice.

ATTENZIONE 
In questo caso essendo una parte del circuito sotto tensione di rete a 220 volt non spiego come realizzare questa sezione ma rimando al datasheet dell'integrato LM317 dove ci sono gli schemi elettrici e le formule di calcolo, descritti in maniera professionale da una delle case produttrici dell'integrato, per realizzare almeno la parte a bassa tensione che è l'unica realmente costruita da zero ed aggiunta, nonché soggetto principale della trattazione di questo articolo.

Datasheet: http://www.alldatasheet.com/view.jsp?Searchword=Lm317&gclid=CjwKEAjw7ZHABRCTr_DV4_ejvgQSJACr-YcwdLo0KclB-Rq0PBpaHnnCMfrmIInMVIweoR1wfl2HGBoCqWXw_wcB


Alimentatore al minimo 1.2 Volt

3.3 Volt
9 Volt
Alimentatore al massimo 12 Volt