giovedì 28 gennaio 2016

Il caso

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Nel 2005 il regista Woody Allen presentò al cinema "Match Point", un film drammatico/thriller che narrava le vicende di un tennista ritiratosi dall'attività agonistica. In particolare il film iniziava con una frase molto emblematica della voce narrante: " Chi disse preferisco avere fortuna che talento percepì l'essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po' di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no, e allora si perde ". Questa visione sintetica delle dinamiche che sono alla base della nostra vita, con la metafora della pallina che per un attimo rimane in sospeso tra due destini differenti, colpisce fin da subito per la sua estrema ed efficace semplicità. Pensiamo ad un dado che lanciato su di un tavolo ruota in maniera del tutto casuale e si ferma mostrandoci finalmente la sua faccia, solo quando si ferma sappiamo con certezza quale numero ci riserva il destino. Sono d'accordo con la frase riportata da Woody Allen nel film, ma nello stesso tempo penso che una buona dose di talento nella vita non può che aiutare ad indirizzarci nella strada giusta. Tornando al dado, un cubo che ad occhio sembrerebbe perfetto ma per quanto lo si possa costruire nel modo migliore non lo sarà mai. Questa imperfezione, che non può essere colmata in nessun modo è la via che ci permette di uscire dal braccio della fortuna. Il caso, la probabilità che accada qualcosa, dipende in gran parte dalla fortuna ma la mancanza di simmetria perfetta del dado fa si che dipenda anche dal tuo talento, da come effettui il tuo lancio. Il talento è quella cosa che ti permette di non indirizzare la pallina sulla rete, così da non dipendere esclusivamente da un colpo di fortuna. Per quanto quindi ci possa sembrare incontrollabile lo scorrere degli eventi, dipenderà sempre in piccola parte anche da noi. 

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